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Ormai da diversi anni l’attenzione sull’alimentazione vegana e vegetariana è sempre più alta, così come l’interesse di molte persone che, per i più svariati motivi, intraprendono questo percorso di salute in campo alimentare.
Mangiare sano è una pratica fondamentale per il benessere psicofisico e gli studi parlano chiaro: un’alimentazione prettamente vegetale è il viatico per una buona salute e lunga vita, come sottolinea anche l’articolo di Focus.
La dieta mediterranea, spesso alterata o dimenticata da abitudini ed accostamenti sempre meno salutari, a tavola come nei ristoranti, suggerisce di consumare un’ampia fetta di alimenti vegetali e poca carne e derivati.
Molti non hanno idea di come rendere interessante la scelta vegetale a tavola, per questo vengono pubblicati ogni anno sempre più libri di ricette vegane.
Chi si approccia per la prima volta al mondo del vegetale si starà chiedendo quale scelta sia quella migliore.
Molte persone preferiscono non abbandonare del tutto i derivati animali o, al massimo, arrivarci per gradi.
In generale bisogna dire che entrambe, alimentazione vegana e vegetariana, sono alimentazioni sane.
Sarebbe giusto partire dalle premesse infatti, ovvero perché si decide di cambiare alimentazione.
Solitamente la scelta viene fatta seguendo tre motivazioni principali che sono:
Con queste premesse è più chiaro capire come la scelta alimentare non sia dettata da una moda del momento o dal piacere masochistico di ridurre la propria dieta.
I carnivori incalliti, infatti, disdegnano specialmente la scelta vegana tacciandola di estremismo, mentre per i vegani “mangiare cadaveri” sarebbe un estremo inconcepibile.
Lontani dal voler dare giudizi in base alla scelta alimentare, o peggio ancora a mettere le persone l’una contro l’altra, è giusto però valutare sempre scelte lontane dalle proprie in campo gastronomico.
Proprio perché non si pensi che si tratti di una moda del momento, è bene sapere che il termine “vegetariano” fu usato fin dal 1847, per la prima volta in Inghilterra.
Proprio in Inghilterra nacque la Vegetarian Society e, parte di questa società, nel 1944, fondò la Vegan Society.
La ricerca in campo salutista è sempre attiva, per questo è giusto valutare costantemente se quello che introduciamo nel nostro corpo (“Siamo quello che mangiamo”, cit.) sia la scelta corretta per la nostra salute.
Moltissime persone si cibano senza sapere quale sia il giusto apporto calorico e proteico che il proprio corpo necessita.
Addirittura molte persone sconoscono anche la stagionalità dei prodotti vegetali, importante per assumere i nutrienti che tali cibi possiedono.
Per questo è fondamentale conoscere cosa si mangia e quando mangiarlo, anche attraverso un calendario della stagionalità che renda più semplice navigare attraverso le decine e decine di ortaggi e frutti di ogni stagione dell’anno.
Se si considera che molti di questi nemmeno li conosciamo perché siamo abituati a mangiare “sempre la solita minestra”, questo fa capire come in realtà la scelta vegetale possa essere molto più variegata di quello che si possa pensare.
Diciamolo, i piatti vegetali sono sempre un tripudio di colori: in tavola infatti si devono mettere i colori prima che i cibi, come dicono le popolazioni orientali.
In oriente esistono le popolazioni più longeve al mondo, proprio per la loro scelta alimentare fondata sui vegetali e il tofu, consumati in grande abbondanza.
Certo però il tofu non ha molto gusto, e questo è vero, ma ci sono moltissimi modi per renderlo più gustoso, uno di questi è attraverso l’utilizzo delle spezie, come la Curcuma.
Mangiare diventa così una ricerca continua di accostamenti, colori, profumi e sapori che può trasformare ogni momento a tavola in un’esperienza sempre nuova.
C’è chi storce il naso anche sulla scelta della soia al posto delle proteine animali, ma in realtà quella soia non la mangiano né i vegani né i vegetariani.
La soia, la cui coltivazione è causa del disboscamento dell’Amazzonia, diventa cibo per centinaia di migliaia di animali negli allevamenti intensivi che poi a loro volta vengono mangiati da noi uomini.
Non è sicuramente facile cambiare abitudini a tavola, ma se le premesse sono forti e l’opera di ricerca è varia e valida, stomaco, spirito e pianeta ringrazieranno!
Ci sono infatti delle teorie su come il cibo influenzi non solo l’umore ma anche il nostro spirito.
Ciò che introduciamo nel nostro corpo, in base al processo che ha subìto per arrivare sulla nostra tavola, può alterare le nostre stesse cellule.
Non è dimostrato al 100% su ogni individuo, ma è innegabile che una dieta più leggera e bilanciata, basata su materie prime vegetali, possibilmente di stagione e km 0, renda più salubri ed energici.