Le verdure fanno molto bene al corpo, perché sono ricchissime di vitamine e di fibre e stimolano il buon funzionamento dell’intestino. C’è un però: quando si affrontano determinate malattie, che richiedono delle cure specifiche, alcuni prodotti alimentari potrebbero essere vietati o limitati.
Negli ultimi tempi, con riguardo alla terapia anticoagulante, si è parlato della necessità di vietare le verdure a foglia larga nella dieta dei pazienti. Questo perché le verdure a foglia larga sono ricche di vitamina K, che ostacola l’effetto anticoagulante del Coumadin, un farmaco che impedisce la formazione di trombi.
I pazienti che seguono la terapia anticoagulante con Coumadin o altri farmaci sono coloro che, a causa di malattie specifiche, presentano una maggiore facilità di coagulazione del sangue con il rischio della formazione di trombi che possono portare a infarti o anche alla morte.
Eliminare o diminuire? Ecco i consigli
Chi segue la terapia anticoagulante deve davvero dire del tutto addio alle verdure a foglia larga, che sono ricche di vitamina K la quale ostacola l’azione del Coumadin o di un altro importante farmaco simile, il Sintrom?
Secondo gli esperti, durante la terapia con Coumadin non c’è alcun cibo che sia assolutamente e categoricamente proibito. Tuttavia, bisogna porre attenzione al consumo di quei cibi che possono interferire con la coagulazione e che possono o ridurre oppure al contrario ampliare esponenzialmente gli effetti del farmaco della terapia anticoagulante. Le verdure a foglia larga, essendo ricche di vitamina K, sono fra gli alimenti che chi segue una terapia anticoagulante deve assumere in quantità limitate e sotto controllo, ma non deve necessariamente privarsene del tutto.
Un’alimentazione equilibrata non richiede la totale esclusione della vitamina K dalla dieta salvo pareri medici specifici contrari.
È sufficiente consumare questi alimenti in quantità moderata, e costante nel tempo.
In particolare coloro che assumono Coumadin dovrebbero fare attenzione a non assumere mai troppi:
- verze e prezzemolo, che sono estremamente ricchi di vitamina K, vanno assunti in quantità modeste
- broccoli, cavolo cappuccio, broccoletti, cime di rapa, lattuga, radicchio e spinaci: non consumare in quantità superiore a 100 grammi.
- Asparagi, lenticchie, insalata verde, finocchi, avocado, pomodoro, maionese, tuorlo d’uovo, semi di soia e piselli: assumere in quantità limitate.
In ogni caso, per fugare ogni dubbio circa il proprio caso specifico, è sempre bene chiedere al medico curante indicazioni più precise sulla possibilità di consumare questi alimenti e sulla quantità: il medico vi risponderà tenendo conto del vostro caso concreto.